Nell’Ue crescita record del 9,2%. L’Italia si ferma a +4,2%.
Nel terzo trimestre del 2021 i prezzi delle abitazioni, sono aumentati dell’8,8% nell’area dell’euro e del 9,2% nella Ue rispetto allo stesso trimestre dell’armo precedente. Si tratta, rileva Eurostat, dell’aumento annuale più elevato per Eurolandia dal 2005, quando è iniziata la rilevazione dei prezzi delle abitazioni, e dà secondo trimestre del 2007 per l’intera Ue. Nel secondo trimestre del 2021 i prezzi delle case sono aumentati rispettivamente del 6,8% e del 7,4%. Rispetto al secondo trimestre del 2021, invece, le quotazioni del mattone sono aumentati del 3,3% nell’area dell’euro e del 3,1% nella Ue Contrariamente ai trimestri precedenti, tutti gli Stati membri per i quali sono disponibili dati hanno mostrato un aumento annuale dei prezzi delle abitazioni nel terzo trimestre del 2021 e, per la metà di essi, l’incremento ha superato il 10%. Gli aumenti più bassi sono stati registrati a Cipro (+2,2%), in Italia e Spagna (+4,2% ciascuna). Mentre gli incrementi più elevati sono stati registrati in Repubblica Ceca (+22%), Lituania (+18,9%), Estonia (+17,3%) e Paesi Bassi (+16,8%). Rispetto à trimestre precedente, i prezzi sono aumentati in tutti gli Stati membri. Gli incrementi trimestrali più contenuti sono stati registrati in Romania (+0,1%), Finlandia (+0,2%) e Danimarca (+0,3%), quelli più elevati in Cechia (+7,3%), Paesi Bassi (+5,9%), Lituania (+5,4%) e Irlanda (+5,1%). Sull’andamento del mercato immobiliare nel nostro Paese pesano tuttora le tasse sul mattone introdotte o reintrodotte dal governo Monti nel 2011. L’Imu, la Tari (rifiuti) e la Tasi (servizi indivisibili) che hanno fatto precipitare le quotazioni ben oltre quel che è successo nel resto d’Europa e ne appesantiscono ora la ripresa.
fonte A.B. Libero Quotidiano