Di DANIELE AGRATI
Il mercato immobiliare milanese sta recuperando la vitalità che lo aveva contraddistinto prima dello scoppio della pandemia. E molto più che in altre città. Quest’anno il positivo clima di fiducia, trainato dalla crescita delle compravendite, ha favorito la ripresa. «La brillante ripresa dei prezzi medi connota ancora una volta il mercato residenziale di Milano come campione nazionale per intensità e resilienza degli indicatori, da un lato, e come anticipatore dei trend immobiliari dall’altro», si legge nel terzo osservatorio sul mercato immobiliare 2021 di Nomisma. Nel primo semestre, il volume di compravendite ha raggiunto un consistente incremento del 31% rispetto allo stesso periodo del 2020, tornando in linea con il primo semestre 2019, quando si era registrato il picco della ripresa del trend delle compravendite iniziato nel 2013. Le operazioni di acquisto sono sostenute per la maggior parte da mutuo nell’80% dei casi. Torna poi a crescere la quota di chi acquista abitazioni ristrutturate al nuovo o nuove (36%), mentre i prezzi medi confermano la crescita positiva su base annuale (+4,1% media cittadino). Sul versante della locazione non si riscontra invece la stessa vivacità delle compravendite; rispetto alle aspettative di ripresa dei canoni, il risultato semestrale è poco più che positivo (+0,5%). I tempi medi di vendita sono celeri (circa quattro mesi) se comparati alla media del panel considerato (cinque mesi e mezzo), scendendo fino ai tre mesi nelle aree centrali. Rispetto al primo semestre dell’anno, si accorciano di circa un mese i tempi di locazione (due mesi), piuttosto omogenei tra tutte le zone cittadine. Le compravendite di uffici e negozi presentano poi una significativa crescita: in particolare, per gli uffici si segnalano 670 transazioni, in crescita del 59% sul primo semestre 2020 e del 17% sul primo semestre 2019; per i negozi, sono 910 le operazioni nel semestre, in aumento del 34% sul primo semestre del 2020, ma in calo del 2% rispetto allo stesso periodo del 2019.11 buon risultato nel comparto degli uffici non ha trainato il livello delle quotazioni nel semestre in corso. Le quotazioni di prezzi e canoni manifestano andamenti opposti, con i primi caratterizzati, a livello medio urbano, da variazioni medie negative (-0,4% semestrale e +1,1% annuale), e, per contro, i secondi favoriti da una lieve intonazione positiva (+0,5% semestrale e +1,3% annuale). Fanno eccezione i business district che registrano, dal lato prezzi, un leggero incremento semestrale (+0,5%), mentre per i canoni una flessione (-0,7%). Gli operatori prevedono infine, per il primo semestre 2022, una stazionarietà dei livelli transati associata ad un incremento dei prezzi medi. Sul versante della locazione le attese vanno nella direzione di un moderato aumento dei contratti e del livello dei canoni. In particolare, il 45% degli operatori ritiene che il mercato milanese nel 2022 tornerà ai livelli del 2019, mentre per il 23% la performance del mercato sarà inferiore, rispetto a un anno che è stato molto positivo. Nel primo semestre di quest’anno l’andamento delle compravendite sta tornando in linea con lo stesso periodo del 2019, prima della pandemia. Anche i tempi di vendita sono ridotti.
Fonte Avvenire – Ed. Milano/Lombardia